Corsi INDIRE sul sostegno: per la UIL Scuola i percorsi restano inadeguati rispetto al TFA

Abbiamo ribadito le nostre proposte: mettere in stretta relazione i posti con il reale fabbisogno nazionale, trasformare l’organico di fatto in organico di diritto e garantire docenti specializzati agli alunni con disabilità.

Il 23 dicembre si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito un incontro di confronto sui nuovi percorsi di specializzazione per le attività di sostegno rivolti ai docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi otto anni e ai docenti in possesso di un titolo di specializzazione conseguito all’estero.
L’incontro rappresenta il seguito dell’informativa resa dall’Amministrazione il 17 dicembre ed è stato finalizzato ad approfondire i contenuti dei decreti che prorogano l’attivazione dei primi percorsi già banditi.

Le criticità evidenziate dalla UIL Scuola
Nel corso del confronto, la UIL Scuola ha ribadito con chiarezza tutte le criticità già emerse in occasione dell’attivazione dei primi percorsi, criticità che permangono anche nei nuovi decreti di proroga.
In particolare, abbiamo evidenziato che:
• Il percorso riservato ai docenti con titolo estero (art. 7) non può essere consentito a coloro che hanno ricevuto, o riceveranno entro i termini di presentazione delle domande, un rigetto del titolo da parte dell’Amministrazione. Ammettere tali soggetti è contrario a ogni logica giuridica, poiché si consentirebbe di conseguire una specializzazione sul sostegno a chi, di fatto, non è in possesso di un titolo riconosciuto, svuotando di significato la procedura di valutazione e riconoscimento dei titoli esteri.
• Il percorso per i docenti con titolo estero (art. 7) non prevede alcuna forma di selezione o sbarramento, a differenza di quanto stabilito per il percorso riservato ai docenti con tre anni di servizio (art. 6), determinando una evidente disparità di trattamento.
• Il modello formativo già sperimentato nei precedenti percorsi, caratterizzato da una significativa contrazione dei tempi di erogazione, ha determinato un evidente abbassamento della qualità della formazione, costringendo i corsisti a una fruizione esclusivamente online, spesso in modalità passiva e con carichi orari eccessivi, incompatibili con un reale ed efficace processo di apprendimento. La proroga di tale modello, in assenza di adeguati correttivi, risulta pertanto inadeguata e non condivisibile.
• Entrambi i decreti non stabiliscono alcuna correlazione tra l’attivazione dei corsi e il reale fabbisogno territoriale di docenti specializzati sul sostegno, limitandosi a considerare il potenziale numero di aventi diritto all’accesso, senza tener conto delle province in cui le graduatorie del sostegno risultano già sature con la presenza di centinaia di docenti specializzati, una parte dei quali non è stata nominata su posto di sostegno da GPS e, se non convocata nemmeno da Graduatoria di istituto, è rimasta non occupata.

La posizione della UIL Scuola
Nel complesso, la UIL Scuola ribadisce la propria contrarietà a tali percorsi, in particolare a quelli rivolti al personale con titolo estero affidati all’INDIRE, che non garantiscono, a nostro avviso, lo stesso livello di qualità formativa assicurato dai percorsi universitari del TFA sostegno.
Questi interventi appaiono funzionali esclusivamente alle esigenze dell’Amministrazione e rischiano di generare condizioni di frustrazione e risentimento tra i docenti che hanno affrontato un percorso universitario selettivo e impegnativo come il TFA sostegno.

Le proposte della UIL Scuola
Continuiamo a sostenere che le soluzioni per affrontare in modo strutturale la carenza di docenti specializzati sul sostegno siano altre, e in particolare:
• Stabilire un collegamento effettivo tra il numero di posti attivati e il reale fabbisogno nazionale di insegnanti di sostegno, attraverso una programmazione seria e coerente dei percorsi TFA, superando le attuali disomogeneità territoriali che negli anni non hanno risposto adeguatamente alle necessità delle scuole.
• Trasformare l’organico di fatto (30 giugno) in organico di diritto (31 agosto), al fine di stabilizzare migliaia di docenti di sostegno su cattedre ormai strutturali, garantendo continuità didattica agli alunni con disabilità e risposte concrete alle reali esigenze delle istituzioni scolastiche, anche attraverso il pieno utilizzo della prima fascia delle GPS.
• Per quanto riguarda le supplenze, al fine di garantire il più possibile che gli alunni con disabilità un docente specializzato, come previsto dalla Legge Quadro sulla disabilità 104/92, una volta esaurita la prima fascia sostegno delle GPS della propria provincia, bisogna adottare soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia GPS o da graduatorie incrociate docenti non specializzati.

A questo fine, le soluzioni possibili sono:
• La creazione di graduatorie nazionali e/o regionali per gli insegnanti di sostegno, con la possibilità di indicare preferenze su base regionale/nazionale.
• Concedere agli insegnanti specializzati su uno specifico grado di scuola di produrre domanda su posti di sostegno in altri gradi di scuola della stessa provincia, qualora siano esauriti i docenti specializzati, prima di nominare docenti che, pur essendo dello stesso grado in cui vi sia la disponibilità del posto, sono privi di specializzazione.
La UIL Scuola continuerà a sostenere la necessità di una programmazione seria, strutturale e rispettosa della qualità della formazione, fondata sul rafforzamento del TFA sostegno e sulla stabilizzazione degli organici.

fonte: uilscuola.it

 

 

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