IMMISSIONI IN RUOLO ATA – SERVE UNA NUOVA POLITICA

Per la Uil si devono coprire subito tutti i posti disponibili e vacanti.

Venerdì 7 agosto 2020 si è tenuta una prima informativa in videoconferenza tra le Organizzazioni sindacali scuola ed il ministero sulle immissioni in ruolo del personale ATA per l’anno scolastico 2020 – 2021. Perla Uil Scuola hanno partecipato Antonello Lacchei e Mauro Panzieri.
I rappresentanti del MIUR hanno illustrato a grandi linee i numeri dell’operazione.

A fronte di oltre 9.000 cessazioni il MEF ha autorizzato 11.323 immissioni in ruolo tra le quali 1.985 di DSGA.

La Uil Scuola, nel giudicare questo contingente del tutto insufficiente, ha fatto rilevare come, in questo frangente emergenziale, sia assurdo mantenere una quota rilevante dell’organico di diritto in condizione di precarietà, violando ancora una volta il principio del diritto alla stabilizzazione stabilito dai numerosi pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea e dai Tribunali Italiani. Infatti i posti disponibili sono oltre 20.000 ed oggi, più che mai, è necessario dare stabilità a tutta la Comunità Educante per metterla in condizione di affrontare la nuova sfida sanitaria, sociale ed educativa a cui è chiamata.

Per questo la UIL ha rivendicato la copertura degli ulteriori 9.000 posti, misura che tra l’altro non avrebbe alcun impatto economico significante. Anche in questa occasione, nel confrontare i fatti con le dichiarazioni del ministero, rileviamo una incolmabile distanza tra affermazioni e realtà. Tutti gli atti sono orientati ad una politica di contenimento che crea quel precariato che a parole vorrebbe eliminare. Resta incomprensibile il motivo per cui posti in organico peraltro insufficiente, devono essere lasciati vacanti a meno che questa scelta non nasconda il progetto di operare tagli di organici successivamente all’emergenza sanitaria. Continua la politica neo liberista degli ultimi venti anni che ha portato a queste conseguenze negative che risulteranno ancora più traumatiche alla luce di un nuovo precariato aggiuntivo a quello tradizionale, che cerca di rispondere all’aumentato fabbisogno di personale con contratti temporanei. Una sorta di organico stagionale legato alla pandemia che aggraverà i problemi esistenti che si risolvono con investimenti e non con tagli e contenimenti.

Occorre un provvedimento legislativo urgente che dia soluzioni strutturali e non congiunturali al sistema che rischia di implodere, a partire dalla partita dimenticata dei DSGA f.f. per i quali anche il Parlamento ha approvato ODG. trasversali che impegnano il Governo a porre immediata soluzione che non può che tradursi in un concorso riservato che valorizzi tale personale che ha dimostrato sul campo la propria competenza, oggi ancora più necessaria per fare funzionare le scuole in periodi di emergenza.

E’ stato inoltre richiesto di fornire agli uffici periferici istruzioni dettagliate sulla gestione delle trasformazioni a tempo pieno degli ex Co.Co.Co. ed ex LSU e delle compensazioni tra profili, per evitare comportamenti difformi e contraddittori e che, numerosi posti autorizzati restino ‘sulla carta’ per la mancanza di aspiranti.