Giuseppe D'Aprile Uil scuola

RASSEGNA STAMPA | IL DISPACCIO – Giuseppe D’Aprile (Uil): “Il primo settembre tutti a scuola”

di Francesca Gabriele – Giuseppe D’Aprile, taglia il traguardo di tre mesi da Segretario organizzativo della Uil Scuola. Tre mesi a stretto contatto con un sindacalista d’esperienza, qual è il Segretario generale, Pino Turi. E’ un uomo di Calabria, D’Aprile, con carattere e orgoglioso delle sue origini. “Ho insegnato – ci ha raccontato – in provincia di Cosenza per circa dieci anni. Così ,come, la mia esperienza sindacale nasce alla UIL Scuola di Cosenza a cui devo tanto e dove ho lasciato tanti amici con i quali non ho mai perso i rapporti”. Con D’ Aprile ,abbiamo parlato anche di Dad e di lezioni in presenza :”Da sempre – ha sottolineato più volte – l’obiettivo della UIL Scuola è quello di garantire che tutto il personale possa assumere servizio già dal primo di settembre e comunque non oltre l’inizio delle lezioni”.

Non solo di questo abbiamo parlato con il sindacalista della Uil Scuola, ma anche della delicata indagine “Diacono” che vede coinvolto l’ormai ex Segretario generale territoriale Uil Scuola. D’Aprile non ha avuto dubbi: “Conoscendo la serietà e la competenza del commissario straordinario, Andrea Codispoti, sono più che convinto che, insieme agli altri componenti della segreteria regionale, attuerà sin da subito tutte le iniziative necessarie per garantire continuità nell’azione politico / sindacale della UIL Scuola”.

A tre mesi esatti dalla nomina a segretario organizzativo della UIL Scuola qual è il bilancio?

Sono diventato segretario organizzativo a dicembre 2020 e ritengo di poter affermare che il bilancio di questi ultimi tre mesi rispecchia lo “stato di salute” nel quale versa la UIL Scuola da oltre un ventennio. Abbiamo scelto un modo di fare sindacato sempre aggiornato, vivo, moderno che pone al centro della sua azione le persone.

Attraverso i nostri congressi, ci siamo messi in discussione modificando, di volta in volta, scelte e strategie, sempre seguendo i nostri valori di riferimento. Un sindacato indipendente, laico, libero, plurale, riformista, che crede nei principi generali di libertà e giustizia sociale, nel lavoro della comunità educante e nel valore della scuola statale quale funzione dello Stato.Un bilancio ventennale assolutamente positivo frutto della serietà e del costante lavoro delle nostre strutture regionali e territoriali, delle RSU, degli iscritti e dell’intero apparato della segreteria nazionale.

Di lei, nell’ambiente sindacale, dicono: “Persona autorevole, ma sempre disponibile” e dicono anche – glielo riporto testualmente – “col polso d’acciaio”. Basta tutto questo per gestire un ambiente sempre più complesso qual è quello della Scuola?

Sinceramente mi fa piacere ricevere tale riscontro sul mio operato.
Penso che la disponibilità, la coerenza e la determinazione, siano il cuore del mestiere del sindacalista. Tentare di trovare soluzioni legittime per la risoluzione dei problemi, prima di arrivare alle contrapposizioni, rappresenta la nostra mission. Certamente il conflitto diventa determinante per salvaguardare i diritti che via via si stanno contraendo sulla base di modelli che propongono meno interventi dello stato nella vita pubblica e l’esaltazione del libero mercato. Modelli che vanno rigettati.

E così, come nello stile UIL, ci porremo nei confronti dell’attuale Governo al fine di tutelare l’intera comunità educante in un ambiente di per sé apparentemente complesso, ma che, come afferma Piero Calamandrei nel famoso discorso del 1950 “… compie il miracolo di trasformare i sudditi in cittadini…”.

Segretario, da poco si è insediato il nuovo ministro, che come lei, ha avuto esperienza in Emilia Romagna terra di un altro uomo assai deciso, mi riferisco al governatore Bonaccini. Che idea le sta dando Patrizio Bianchi?

L’esordio del ministro, nell’unico incontro con le organizzazioni sindacali che è durato più di tre ore, è stato “Rivolgete la mia stima a tutto il personale, dobbiamo ripristinare il clima di fiducia per superare i conflitti”. Certamente l’Emilia Romagna ha delle peculiarità che non sempre sono riproducibili, ma rappresenta pur sempre un’esperienza di confronto e dialogo sindacale che è utile per trovare soluzioni.
Sicuramente un approccio costruttivo e un evidente cambio di passo e di tendenza che, comunque, valuteremo dal suo operato delle prossime settimane.

Dad o non Dad, il periodo non è dei migliori per l’istruzione in presenza. Come si pone su questo la UIL?

Esattamente un anno fa scrivevamo che l’anno scolastico 2019/20 aveva perso metà della sua programmazione e che la DaD che non era in grado di compensare se non in parte.
C’era bisogno di spazi, di nuove scuole in grado di mantenere le distanze, adeguando alcune delle strutture esistenti per far rientrare gli alunni a scuola in sicurezza. Era necessaria una programmazione a medio e lungo termine, bisognava decidere come organizzare le classi, avevamo chiesto presidi sanitari in tutte le scuole anche alla luce delle reiterate richieste fatte alla Ministra sui dati dei contagi nelle scuole.

Nulla di tutto questo è stato fatto, non abbiamo mai avuto i dati dei contagi nelle scuole e siamo rimasti inascoltati.

Studenti a scuola, docenti a casa o viceversa. Abbiamo assistito a forme di didattica a distanza “fai da te” relegando la responsabilità delle scelte sui Dirigenti Scolastici.

E’ passato un anno, la Dad ha mostrato i suoi limiti anche a seguito di una gestione stucchevole “scaricabarile” a cui abbiamo assistito.

Ora è arrivato il momento di decidere.
La UIL Scuola da sempre rivendica una scuola in presenza ma in sicurezza.

Certo, se la scuola non è sicura, e non spetta a noi stabilirlo ma al CTS, bisogna sospendere la didattica in presenza e approfittare dei problemi atavici messi in luce dalla pandemia per cercare di risolverli attraverso un progetto complessivo che, inevitabilmente, contribuirà al futuro benessere di questo paese.
Insomma la chiusura come strumento per una futura apertura stabile e non come fine polemico che peraltro nessuno vuole. La scuola è quella che si fa in presenza con gli insegnanti e con il personale tutto.

In una recente intervista, il suo segretario generale Pino Turi, ci ha detto “basta col precariato e apriamo agli organici triennali”. Ci saranno risposte concrete su questa ipotesi, tra l’altro, assai apprezzata dal mondo del precariato’?

Come più volte ribadito dal mio segretario generale siamo convinti che bisogna partire dagli organici.
La nostra ricetta è quella di ridurre il numero degli alunni per classe e passare a organici triennali in modo da poter garantire un lavoro stabile al personale (mobilità, assunzioni in ruolo) e soprattutto la continuità didattica agli alunni che, invece, assistono al “balletto” di anche due o tre docenti nel corso dello stesso anno scolastico.
Contestualmente investire le risorse del Recovery Fund e Next Generation per trasformare i migliaia di posti dell’organico di fatto a quello di diritto in modo da superare l’approccio ragionieristico del MEF che, con continue analisi tecniche, si illude di risparmiare.
Il precariato è uno scandalo nazionale di cui vergognarsi.

Ritornando alla Dad si pone il problema degli studenti. Gli esperti stanno avvertendo sul dilagare di depressione, ansia, addirittura attacchi di panico tra i nostri giovani studenti. Una via d’uscita potrebbe essere non il prosieguo delle lezioni in estate, ma dare comunque la possibilità ai giovani di ritrovarsi a scuola e coinvolti in altre attività anche di recupero?

Abbiamo tolto agli studenti la possibilità di comunicare non solo con le parole, con i libri, ma soprattutto con gli sguardi. Indipendentemente dalla loro età, tutti ci siamo accorti del senso di disorientamento dei nostri alunni, dei nostri figli e faccio queste affermazioni per esperienza diretta. Non è un problema che si risolve allungando il calendario scolastico o con i recuperi estivi. Non si tratta di aspetti meramente quantitativi, ma di didattica individualizzata che deve essere affidata alle singole scuole in un quadro di investimenti che lo consentano. La scuola riparte se si mette a punto un piano organico complessivo, un progetto per l’intero sistema di istruzione nazionale che come UIL abbiamo più volte rivendicato ma che è stato sempre rimandato dalle politiche che si sarebbero dovute fare anche prima dell’emergenza. La scuola ora merita attenzione. C’è bisogno di investimenti sulle persone per garantire un futuro migliore a questo Paese che passa, appunto, attraverso la scuola, quella libera e laica, la scuola della Costituzione.

Tutto il personale a scuola già dai primi di settembre?

Da sempre l’obiettivo della UIL Scuola è quello di garantire che tutto il personale possa assumere servizio già dal primo di settembre e comunque non oltre l’inizio delle lezioni.
Allo stato attuale i precari sono 213mila più altri 25mila appartenenti al personale c.d. Covid. E’ evidente, in questa situazione emergenziale, il fallimento dei concorsi.
Rivendichiamo, ormai da quasi due anni, un provvedimento legislativo che possa permettere la ripartenza dell’anno scolastico già dal primo settembre.
Eliminiamo l’emergenza precariato, svuotiamo le graduatorie, mettiamo le scuola in grado di funzionare già dal primo settembre e poi iniziamo a ragionare seriamente anche sui concorsi e sul modello di selezione del personale della scuola.
Il ministro, a tal proposito, anche sul tema reclutamento, ha programmato per i prossimi giorni un confronto – definito da lui stesso “Tavolo 1 settembre”.
Restiamo in attesa.

Dalla Calabria, e precisamente dalla città dello Stretto, un giovane esponente di primo piano della UIL Scuola si è trovato coinvolto nell’inchiesta “Diacono” sui falsi diplomi e dovrà difendersi nelle sedi opportune. Subito è stato nominato un commissario. Come riparte il sindacato nel Reggino, ma in tutta la Calabria?

La Segreteria regionale UIL Scuola Calabria ha sospeso il componente di segreteria con il contestuale commissariamento della struttura territoriale di Reggio Calabria. Direi un atto dovuto che si è reso necessario a seguito della pubblicazione di articoli di stampa che vedono coinvolto un nostro dirigente in un procedimento penale.

La segreteria UIL Scuola Calabria, attraverso comunicati stampa, ha evidenziato la propria estraneità ai fatti così come emersi dagli organi di stampa anche al fine di garantire la giusta tutela degli iscritti alla UIL Scuola e, appunto, la continuità dell’azione politico sindacale.Conoscendo la serietà e la competenza del commissario straordinario, Andrea Codispoti, sono più che convinto che, insieme agli altri componenti della segreteria regionale, attuerà sin da subito tutte le iniziative necessarie per garantire continuità nell’azione politico / sindacale della UIL Scuola. Chiaramente auspico che l’Autorità giudiziaria possa chiarire in tempi brevi l’estraneità ai fatti contestati al dirigente sindacale UIL Scuola, attualmente sospeso.

Lei è uomo di mare. Originario del Tirreno Cosentino. Dopo una breve esperienza da docente e da sindacalista, sempre nel Cosentino, ha lasciato la Calabria. Un giorno pensa di ritornare?

E’ vero, ho insegnato in provincia di Cosenza per circa dieci anni. Così ,come, la mia esperienza sindacale nasce alla UIL Scuola di Cosenza a cui devo tanto e dove ho lasciato tanti amici con i quali non ho mai perso i rapporti. Ancora inesperto, sono stato formato per poi approdare in segreteria nazionale UIL Scuola. Vivo a Roma da quasi vent’anni e riesco, purtroppo, a ritornare in Calabria solo d’estate e per qualche giorno.

Mi legano alla Calabria dunque tantissimi rapporti professionali, ma soprattutto personali e di amicizia. E’ infatti in questa meravigliosa terra, in particolare il mio paese di origine Belvedere Marittimo, che ho trascorso tutta la mia adolescenza. Un periodo importante della mia vita, ricco di simpatici e speciali ricordi che porterò sempre nel mio cuore.

Pensa di tornare?

Per indole non faccio progetti a lungo termine per cui “mai dire mai”!

Segretario, dicono che sarà lei il futuro Segretario generale della UIL Scuola. Che cosa le sta insegnando Pino Turi?

Pino Turi, prima di essere Segretario Generale, è stato per quasi vent’anni segretario organizzativo. La UIL Scuola è una organizzazione in crescita e pronta a sfide impegnative.E’ un risultato che viene da un lavoro fatto ogni giorno, vicino alle persone, dentro le scuole. Una esperienza così si può condividere soltanto facendo insieme, seguendo l’esempio, imparando ad imparare. Io sono un insegnante, un sindacalista ma anche un musicista: per fare una buona orchestra non basta avere solo dei buoni orchestrali ma serve anche un direttore che sappia armonizzare i talenti. Ecco, io credo di avere attenzione nello stare accanto, nel voler conoscere i meccanismi di un’organizzazione grande e complessa come la nostra, nell’avere fiducia e tenacia.

Queste cose le sento dentro e le verifico ogni giorno. Quando sarà il momento di metterle in pratica proverò a salire su quel podio. Per ora è molto bello condividere questa esperienza facendo squadra.

Chi è Giuseppe D’Aprile nel privato?

Nonostante i molti difetti che ammetto di avere, sono circondato da tanti veri amici con i quali mi piace condividere momenti conviviali, in completa spensieratezza e allegria.

Ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi hanno insegnato ad essere socievole, solidale, onesto e ad affrontare la vita con serietà e responsabilità.

Ascolto principalmente musica italiana, ho la passione per il footing, sono genitore di una splendida figlia che adoro e della quale sono molto orgoglioso e cerco di vivere ogni giorno al meglio…Tutto qui!

Fonte: www.ildispaccio.it